domenica 23 dicembre 2018

FUORI DALLO STATO I FALSI, GLI INDEGNI E I MOSTRI.

TRAPANI 23 DICEMBRE 2018.

Grazie al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che, sulla mia vicenda di poliziotto penitenziario ha DELEGATO gli uffici per competenza, sono ad un passa della verità. 

Oggi per me è un giorno particolare che nella mia vita NON lo dimenticherò mai. PERCHE'......

Come si evince da questo foto, la mia ex Diretrice Francesca VAZZANA, per una riunione SINDACALE, con abuso di potere e VIOLANDO l'articolo 21 della Costituzione, l'indomani della riunione sindacale mi invia dentro il carcre a visita medica.




Come si evince da questa foto, decido di espeletare quel provvedidento ASSURDO dal Medico del Lavoro. Diagnosi: IDONEO ALLA MANSIONIE SPECIFICA. 



 Come si evice da questa foto, l'ispettore era stato comandato di accompagnarmi dal Medico indicato dalla Direttrice FrancescaVAZZANA.

Come si evice da questa foto, il Medico indicato dalla Direttrice mi invia all'Ospedale Militare di Palermo per stato d'ansia. (Avevano arrivati al loro intento MOSTRUOSO)
Come si evince in questa foto, dopo aver espletato visita Medica Psichiatrica, Psicologica e 500 test. In data 22 dicembre 2004, l'Ospedale Militare di Palermo verbalizza la sua diagnosi: SI IDONEO ALLE MANSIONI DI ISTITUTO. (Avevo sconfitto la MOSTRUOSITA' dell'ex Funzionaria Francesca VAZZANA e altri)
Il 23 dicembre rientro in servizio, chiede come tutti gli anni la festività di Natale (Anniversario della morte di mio Padre), mi è stata conccessa. 
Speravo che sia finita lì, rientro in servizio il 27 dicembre 2004, ma la loro SCONFITTA precedente, pessava ai MOSTRI come un macigno, tutto il personale era conscenza dei fatti.
TANTO E' VERO, il 12 gennaio 2005, come si envince da questa foto ricomicia la loro strategia MOSTRUOSA.
Il Comandante Giuseppe La Torre, da psichiatra NON di sua competenza, scrive: "Notando che il suo stato psichico stava digenerando disponevo al Sottufficiale Isp. C. Aliberti Salvatore di farlo visitare dal sanitario di turno al fine di accertare se le sue condizioni erano tali di continuare il servizio". (Era tutto MOSTRUOSAMENTE preparato).

Come si evince da questa foto, il Medico che mi ha visitato era lo stesso che in precedenza mi aveva inviato all'Ospedale Militare di Palermo ed era stato sconfitto con il mio rientro in servizio dallo stesso Ospedale.



Il Medico, oltre la sua diagnosi. FALSAMENTE e MOSTRUOSAMENTE scrive: "Si segnala che il Picone, al termine della visita medica, si barricava in una delle stanze della caserma urlando". 

Come si evince da questa foto, il Medico mi fa delle domande a cui io rispondo e mi misura il pressorio, scrivendo nel certificato medico una MOSTRUOSA falsa SI BARRICAVA.


Come si evice da questa foto, un'altro collega che era presente,  conferma che mi sono chiuso nella stanza con la mia chiave.
Domanda: Visto che in quella stanza della caserma con il collega sono stato circa sei ore, come mai il Medico che scrive si barricava nel certifcato medico NON ha disposto il ricovere presso l'Ospedale della città di Trapani??.

Come si evince da questa fotto, addirittura viene confermato che mi sono chiuso con la mia chiave dall'Isp. di Sorveglianza che era presente in tutto.
TANTO E' VERO, che quel certificato medico FALSO, INDEGNO e MOSTRUOSO sul barricamento E' STATA LA FINE DELLA MIA CARRIERA DI POLIZIOTTO PENITENZIARIO MEDAGLIA D'ORO.

Finisco con le parole che sono state dette in merito al Senato dal sottosegrettario Domenico Manzione: " né risulta che dai descritti avvenimenti dell'11 giugno 2004 per il Picone siano scaturite conseguenze disciplinari o giudiziarie, né tanto meno che, in conseguenza degli accadimenti descritti, vi sia stato un invio del medesimo alla commissione medica ospedaliera per l'accertamento delle sue condizioni psichiche". (Al Manzione NON risulta nemmeno la VIOLAZIONE dei sani principi dell’articolo 21 della Costituzione da parte del mio ex Funzionario Francesca VAZZANA, con abuso di potere l'indomani della riunione sindacale mi invia a visita Medica dentro il carcre, TUTTO, per dimostrare a tutti i miei colleghi presenti alla riunione e non chi comanda. MOSTRUOSA tu direttrice e chi ti ha nascosta in questi 14 anni).


Spero che con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il Governo M5S LEGA, lo Stato NON sia più questo ORRORE MOSTRUOSO che Vi ho documentato.

venerdì 7 dicembre 2018

PER IL MIO AMICO JVAN BAIO E LA SUA SPLENDIDA FAMIGLIA.

In data 22 ottobe 2018, per caso, grazie alla sensibilità di un poliziotto che fa servizio in quella Pazza di Montecitorio, ho conosciuto Jvan Baio e la sua splendida famiglia. Da Siracusa Sicilia NON si trovavano lì come turisti, si tovavano in quella piazza di Montecitorio per manifestare tutta la loro VICENDA CRUDELE che stanno vivendo da oltre cinque anni.

Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: "Bisogna abbassare i toni...perché anche chi vuole aiutarti è in difficoltà?!?!Ma andatevene a fare in culo che ogni volta che faccio silenzio ci ignorate e distruggete sempre di più.... creando un precedente clamoroso.... VERgoGnA SIRACUSANA VERGOGNA ITALIANA...sparate con un carrarmato contro un moscerino.... VERgoGnA SIRACUSANA VERGOGNA ITALIANA".

Questo è Jvan Baio.
 

Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: "Oggi il silenzio è d'oro... domani chissà...ho fatto una promessa e la mantengo...ma il tempo scorre veloce e io VOGLIO VEDERE dove arriva lo SCEMPIO CHE FANNO ALLA MIA FAMIGLIA.... SIRACUSA POLITICA LOBBY MAFIA!!!IO NON VOGLIO ARRENDERMI!!!IO NON POSSO ARRENDERMI!!!!I COLPI BASSI NON MI FANNO CADERE MI FANNO INCAZZARE E MI DANNO 100000 ORE DI FORZA X COMBATTERE!!!"

Su facebook il 20 giugno 2007 Jvan Baglio scrive: L'unica cosa che non rifarei GIUGNO-LUGLIO 2017..ma l'esasperazione a cui mi avevano portato era gigante...non riesco neanche a rivedermi...PS il giorno dopo un articolo sulla Sicilia che alla fine recitava così...avv.massimo Milazzo ha manifestato dopo il gesto la disponibilità a incontrare l'avvocato di Jvan Baio (dopo 4 mesi di prese per il culo ottobre 2017 nuova protesta arresto fasullo e oggi dopo 9 mesi e i processi in corso nessuna notizia e nessuno che chieda niente a NESSUNO... prossimamente nova protesta perché non arriverò ad elemosinare il futuro dei miei figli e della mia famiglia).  La disperazione estrema di Jvan Baio si trova in questo video link: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10217570900133800&id=1516563571



Su Facebook Jvan Baio scrive:  POI CHIEDO IL DIRITTO DI PADRE UOMO E LAVORATORE (IN DIRETTA FACEBOOK CHIUSA E CANCELLATA COME SI VEDE NEL VIDEO)E SUCCEDE QUEST'ALTRO SCEMPIO...ARRESTATO PER "RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE" E VIOLENZA PRIVATA CON DICHIARAZIONI DI VIGILANTES E POLIZIOTTI FALSE E SMENTITE FORTUNATAMENTE DA QUESTO VIDEO GIRATO DA MIA MOGLIE.....SCALCIAVA SI BUTTAVA A TERRA E FACEVA RESISTENZA DOPO VARI TENTATIVI DI ALLONTANARLO,NONCHE' IMPEDIVO IL PASSAGGIO DI UNA GRANDE QUANTITA' DI AUTO MEZZI RENDENDO PERICOLOSA L'ATTIVITA LAVORATIVA....PS. DORMIVO CON MIA MADRE DA 8 GIORNI DAVANTI LA RAFFINERIA E AVEVO AVVERTITO CON MESSAGGI WHATSAPP CHE ALLEGO LA POLIZIA L'AZIENDA IL MIO AVVOCATO CHE ERA UNA PROTESTA PACIFICA CLICCATE SUL POST PER IL MESSAGGIO WHATSAPP AL DOTTOR ARTALE ISAB PRIMA DELLA PROTESTA PACIFICA CHE E' SFOCIATA IN UN ARRESTO E UN PROCESSO PER DIRETTISSIMA CHE NEANCHE I MAFIOSI CHE HO DENUNCIATO.
In questo link troverete TRE video registrati dalla moglie Valentina di Jvan Baio. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10217570967695489&id=1516563571


A questo punto, mi chiedo e vi chiedo, quali sono le loro colpe per stare seduti a piazza Montecitorio in un freddo gradino di marmo?????.


 Il Gionalista Fabio Frabetti di Cronaca Vera.


Siracusa.
Fin da quando era ragazzino, Jvan Baio ha sempre rifiutato il mondo della malavita e di quella criminalità che nasce sulla strada, soprattutto in quei quartieri popolari dai quali le istituzioni sembrano molto lontane e quello appare come l'unico sbocco possibile. Ai tempi del liceo convinse la madre a lasciare quel quartiere vicinissimo al Parco Robinson, teatro nel tempo anche di riunioni di clan mafiosi, per potersi costruire una vita serena e lontana dalle brutte compagnie. Purtroppo, il fratello sembrava invece affascinato da certi personaggi e, nell'agosto del 2013, iniziarono i primi seri problemi per cercare di salvarlo.
Buone intenzioni. 
«Insieme ad alcuni miei colleghi decisi di aprire un circolo ricreativo dove poter passare del tempo, in amicizia e in modo sano», racconta Baio. «Avrei voluto farlo gestire a mio fratello, in modo da toglierlo dalla strada, ma un mio sorcio, imputato per mafia, riuscì invece a trasfonare quel luogo in un centro di scommesse canestini, una sorta di copertura anche per altri traffici illeciti. Noti personaggi della malavita  di Siracusa  comiciarono a frequentarlo e dentro il locale enrava anche mota droga. Ovviamente, mi ribellai a questa situazione e iniziarono pesanti inacce e intimidazioni.. dopo aver intimato il pagamnto dl pizzo a un altro mio fratelo, di professione parrucchiere, gli venne incendiato il negozio perchè non aveva versato una somma variabile tra gli 8 e i 60 mila euro. Io stesso sono stato prelevato e addirittura sono arrivati a minacciarmi con le pistole davanti ai miei figli. Spesso, per paura che accadesse qualcosa di brutto, sono anche scappato da Siracusa». Se Jvan o chi per lui avesse ceduto al ricatto tutto si sarebbe risolto. Questo il messaggio mafioso più volte indirizzato alla sua famiglia. La somma sarebbe servita anche per pagare le spese di detenzione a uno dei reggenti del clan Bottaro-Attanasio e cugino del socio del circolo ricreativo, condannato nel 2016 in primo grado all'ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere. La denuncia di Jvan nei suoi confronti, due anni e mezza dopo, porterà anche al suo rinvio a giudizio per estorsione e minacce con il metodo mafioso. Al coraggio di essersi ribellato non segue però quella solidarietà e protezione che un cittadino si aspetterebbe in simili circostanze. Anzi, la situazione peggiora quando Jvan, operaio di una raffineria, sembra imbattersi in un'altra dura realtà.


Beffato dal Tribunale
«Avevo scoperto che un mio collega consumava e spacciava droga all'interno dello stabilimento. Inoltre, lavorando ai pontili, avevo visto tonnellate di sigarette che entravano e uscivano. La mia onestà mi impediva di tacere e così andai a riferire quello che sapevo ai miei superiori, convinto che prendessero provvedimenti. E, infatti, arrivarono: ma nei miei confronti. Venni infatti spostato in un'altra stanza  come se questo potesse indurmi al silenzio. Considerata la situazione mi lasciai andare a forme di protesta anche estreme: salii sulle torrette e mi incatenai davanti alla raffineria. Presentai anche una denuncia sulle cose che avevo visto. A quel punto scattò il licenziamento per giusta causa, almeno secondo l'azienda, per la mia presunta inidoneità lavorativa. Ho impugnato il licenziamento, ma  il primo verdetto è stato purtroppo negativo. Il colmo è stato che l'azienda ha inserito come testimone il mio ex collega aguzzino, rinviato a giudizio per tentata estorsione con aggravante del metodo mafioso. Un comportamento che ha fatto scemare in me ogni fiducia nei confronti dei miei superiori. Ora attendo l'esito del ricorso». Probabilmente non riuscirà ad avere il reintegro, ma continua a chiedere giustizia, senza lavoro e con il rischio di possibili vendette. Per questo, la scorsa estate, si è accampato sotto Montecitorio insieme con la moglie, la mamma Giuseppina e i suoi bambini, fermamente intenzionato a lanciare forte il grido di un cittadino che ha avuto il coraggio di denunciare la mafia senza ottenere in cambio neanche un minimo di protezione. «Hanno toccato le due cose principali della vita di una persona: il lavoro e il futuro dei miei figli e della mia famiglia», conclude Jvan. «Gli ammortizzatori sociali sono finiti da tempo, non abbiamo neanche più una casa, ormai. Se le cose non cambieranno, a breve manderemo i tre bambini a vivere con la nonna materna ed io, mia moglie e mia mamma saremo costretti, nostro malgrado, a dormire in auto. Non riusciamo più a vivere in maniera dignitosa, non so ancora quanto riusciremo a resistere».
Fabio Frabetti



Il Giornalista per caso Angelo Cristofanelli di Roma. (video)
https://www.facebook.com/592015390956949/videos/279171366072530/

Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: Ore 11 arriva il giorno della nostra deposizione come parte offesa nel processo contro Vella Luca Cassia Concetto e Riani Massimiliano....aspettiamo da 5 anni questo momento, c'è un misto di ansia attesa voglia di fare un passo avanti affinché la verità venga fuori e la nostra famiglia abbia finalmente giustizia!!!!Troppo male ci hanno fatto troppo Fango abbiamo dovuto spalare troppi pianti troppe notti insonni troppe ingiustizie!!!oggi inizia la discesa dopo un immensa salita....ho baciato i miei piccoli come ogni mattina,con le lacrime agli occhi perché so quanto è importante dare sempre serenità e sicurezza a loro,ma con il cuore gonfio di mille sensazioni che non riuscirei neanche a descrivere....oggi inizia la discesa che sia rapida ma sicura e che porti il futuro che hanno cercato di strapparci trovando un muro invalicabile che è l'amore che c'è dentro la mia famiglia!!!!


Dopo l'udienza Jvan su facebook scrive: Usciti sereni e fiduciosi dopo la mitraglia di "domande" da parte dell'avvocato Saraceno, confidiamo di avere reso chiaro al giudice ciò che è realmente accaduto....senza se e senza ma con onestà e verità assoluta....PS. In un passaggio mi si chiede se ero a conoscenza dell'interdittiva che il Vella Luca aveva nel frequentare pregiudicati e che era stato irreprensibile in questi anni "LA MIA RISPOSTA È STATA NON LO SAPEVO ED È TANTO IRREPRENSIBILE DA ENTRARE CON TANTO DI EVIDENZA COME SOCIO DI UN PLURIPREGIUDICATO COME CASSIA CONCETTO GIÀ CONDANNATO INSIEME ALLO STESSO VELLA LUCA" questo per precisare la pochezza difensiva che ribatteva cose trite e ritrite con risposte ferme e decise....PS a detta dell'avvocato Saraceno le querele per diffamazione fatte dal Vella Luca sono state archiviate 2 volte (sarà perché ho detto la verità?)buona giornata a tutti e nessun rancore anche se mi osservi tutto il giorno!!!!

Il Giornalista per caso Angelo Cristofanelli da Roma in data 09 dicembre 2018 intervista in diretta streaming Jvan Baglio.
Video. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1144270235731459&id=592015390956949

Il Giornalista per caso Angelo Cristofanelli di Roma, ieri 11 dicembre 2018 su facebook ha scritto: "Di storie su quella Piazza ne ho viste e conosciute tante. Chi ha perduto il posto di lavoro per crisi aziendale o per delocalizzazione della produzione. Malati senza la dovuta assistenza; truffati da qualche costruttore che ha venduto la casa sulla carta ed è fallito a metà dell' opera. Truffati dalle banche e gente sotto sfratto o senza casa. Poi ho conosciuto Giuseppe Picone una guardia carceraria che ha perduto il posto per compiere il suo dovere. Ma la storia di Jvan Baio è pari a quella delle Sorelle Napoli sulle quali Massimo Giletti è già intervenuto più volte su Non è l'Arena : L' OMERTA' DELLA GENTE e l'ABBANDONO delle ISTITUZIONI dinanzi alla MAFIA.
O forse Jvan Baio è un cantastorie : ma allora qualcuno vada a verificare !

PRIMA GLI ITALIANI, NESSUNO RIMANGA INDIETRO ...... UNNE CAZZO STATE ? ( Quanno ce vò .... ce vò ! )"

Io Giuseppe Picone ho commentato così "Caro Angelo Cristofanelli, è vero, Tu in quella piazza di Montecitorio, hai conosciuto tanissime storie compreso quella mia. Per la Tua sensibilità, hai cercato con la Tua telecamera personale di dare voce a tutti tramite il web, cosa che invece NON hanno fatto i Giornalisti che sapevono e ci ignoravano in quella piazza. Personalmente Ti ringrazio sempre.
Angelo, io la penso esattamente come Te, se una persona è vera e lo può documentare, deve essere aiutato dallo Stato, invece, se una persona racconta falsità allo Stato va perseguità per Legge, NON ci sono altre strade. Il silenzio in tutto ciò, ha solo una parola OMERTÀ e non dovrebbe far parte dello Stato. 

Infine, io credo che con questo Governo M5S LEGA e con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, tantissime cose possono finalmente in questo Paese cambiare in meglio. Personalmente a me, il Ministro Bonafede ha dimostrato che a Lui NON piace l'omertà di Stato, ma in questo, il Ministo va aiutato dagli Uffici che per dovere e per onestà Lo rappresentano, altrimente, tutta la buona volontà del Ministro NON servirà a nulla. Un abbraccio."

Jvan Baglio ha commentato così: "Condivido il pensiero di entrambi...ma quello che non capirò mai è l'indifferenza nell'approfondire da parte di giornalisti politici e opinione pubblica....fanno leggi x indurre giustamente a denunciare il marcio nel pubblico e nel privato e poi ti abbandonano al tuo destino....quando va bene trovano persone con spiccato senso della giustizia come Giuseppe Picone e Jvan Baio che lottano ad oltranza avendo la fortuna di avere una famiglia che li sostiene e ama sempre e cmq QUANDO va male nella maggior parte dei casi si legge in un trafiletto insignificante sucida imprenditore o lavoratore che non riesce a sopportare il peso di aver fatto la cosa giusta e aver perso tutto famiglia inclusa oppure ancora peggio omicidio suicidio di un padre o madre che non volevano perdere la casa e i figli per essere stati licenziati e crollano psicologicamente per l'isolamento e l'emarginazione che le istituzioni i giornalisti e il popolo dovrebbero evitare,ma chi fa ciò che ha fatto Giuseppe o io o tanti altri è contro un SISTEMA che sia esso mafioso politico o sindacale non importa non è ben visto è supportato perché si dovrebbe ribaltare l'Italia se 10 100 1000 persone che lottano per avere giustizia fossero tutelate e tenute in considerazione e come esempio....esempio eclatante sono i testimoni di giustizia o cmq quelli sotto protezione Ignazio Cutrò Benedetto Zoccola Luca Arena Luigi Leonardi Vincenzo De Marco Daniele Ventura o giornalisti sulla graticola come Paolo Borrometi che hanno meno tutela che i collaboratori di giustizia CHE RESTANO MAFIOSI ANCHE DOPO LA FINE DELLA LORO CARRIERA E HANNO UNA SECONDA POSSIBILITÀ DI RICOMINCIARE."

Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: Finquando il loro sorriso c'è non posso chiedere nient'altro....vi amiamo e lotteremo contro tutto e tutti coloro che vorranno scalfirlo... mamma papà e nonna Pina.




Jvan Baio, auguro a Te, a Tua moglie Valentina, alle Vostre splendide TRE figli e a Tua mamma Pina un sereno Buon Natale e felice Anno 2019.
Giuseppe Picone. 


domenica 25 novembre 2018

QUESTA MEDAGLIA D'ORO RIVUOLE IL SUO VALORE.


FINALMENTE, dopo 14 anni della mia vita che cerco lo Stato, GRAZIE al Signor Ministro Alfonso Bonafede, ho ritrovato quello Stato che cercavo nei suoi principi e nei suoi valori di Democrazia, Legalità e Giustizia.

In data 19 ottobre 2018, al Ministro della Giustizia ho consegnato la mia medaglia d'oro e della documentazione riguardate la mia vicenda di polizziotto penitenziario.


 COSA AVEVO CHIESTO AL  SIGNOR MINISTRO BONAFEDE?


AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

Alfonso Bonafede

S E D E



Il sottoscritto Giuseppe Picone, nato a Nicosia il 18.08.1959, residente a Trapani, con la presente, fa riferimento alla raccomandata inviataLe in data 02.07.2018, dove rappresentava la sua triste storia, subita in veste di Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, in servizio presso la Casa Circondariale di Trapani, che aveva culmine al Senato della Repubblica in data 22.07.2014, dove il senatore Santangelo, unitamente ad altri 8 senatori del M5S, presentava un’interrogazione parlamentare che descriveva la mia vicenda professionale, in ordine al diniego di far accedere presso le carceri, di un telefono cellulare e un computer da parte di persona estranea, e delle conseguenze, negative, patite proprio a causa di quel diniego. Paradossalmente, mentre si scatenava una forma persecutoria nei miei confronti, solamente per aver fatto il mio dovere, in altri istituti penitenziari italiani, diversi miei colleghi venivano arrestati per averne favorito l’ingresso, notoriamente vietato per legge.

Il sottosegretario Manzione, in veste di rappresentante del governo, replicava e in alcuni passaggi, oltre a riferire inesattezze, si spingeva a diffamare il sottoscritto.

Le chiedo, per amore di giustizia, di cui Lei è il garante, di dare seguito a quella interrogazione, assolutamente evasiva, largamente offensiva nei miei riguardi, che non ha reso verità a questa dolorosa vicenda.

A corredo di quanto finora riferito, Le invio la documentazione ufficiale completa, anche per attestarne la veridicità.

Stanco e avvilito da questa assurda e dolorosa vicenda, che sembra non aver fine, con estremo rammarico, le consegno la medaglia d’oro e la relativa pergamena, ottenuta per merito di servizio in qualità di Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, unitamente ad un’altra pergamena, attestante il conferimento della croce di bronzo, ottenuta sempre per merito di servizio.

Approfitto per porgerLe deferenti saluti e si pone a Sua completa e totale disposizione per qualsiasi chiarimento in merito, disponibile a raggiungerLa a Roma.

Trapani 18 Ottobre 2018


Tutta la documentazione presentata al Ministro Alfonso Bonafede che ha già delegato gli Uffici di Competenza, riguarda quello che è successo in aula del Senato il 19 febbraio 2015 sulla mia vicenda di poliziotto penitenziario 27 anni di servizio medagla  di brozo e d'oro.




In questi ultimi 4 anni, quasi tutti mi hanno detto: "Le interrogazione parlamentare non servono a NULLA". Io non l'ho pensato mai così, Vi scrivo il perchè, nella mia interrogazione parlamentare presentata a firma di NOVE Senatori del M5S al Senato, contiene una risposta per conto dell'ex Ministro Andrea Orlando tramite il sottosegretario Domenico Manzione e una REPLICA TOTALMENTE DIVERSA del Senatore Maurizio Vincenzo Santangelo del M5S.
CHI DICE LA VERITÀ il sottosegretario Manzione oppure il Senatore Santangelo del M5S??.

Questo è il testo dell'interrogazione parlamentare n. 3-01126 sul sito del Senato, presentata nei miei confronti dai Senatori del Movimento Cinque Stelle:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=794719

AULA DEL SENATO 19 FEBBRAIO 2015


Questo è il testo della risposta da parte del Sottosegretario del Ministero dell'Interno DOMENICO MANZIONE per conto del Ministro della Giustizia Andrea Orlando.
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00903800&part=doc_dc-ressten_rs-gentit_301126veapp-intervento_manzionesottosegretario&parse=no&stampa=si&toc=no


Questo è il video della lettura del Sottosegretario Domenico Manzione e sia della REPLICA da parte del Senatore Vincenzo Maurizio Santangelo del Movimento Cinque Stelle.


1) Il sottosegretario di Stato per l'interno Domenico Manzione al Senato dice: Signora Presidente, in risposta al senatore Santangelo, premetto che sulla vicenda descritta in interrogazione sono stati richiesti i necessari elementi informativi al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Dall'istruttoria compiuta risulta che all'epoca dei fatti menzionati nell'atto ispettivo (istruttoria non compiuta nel carcere di Trapani laddove l'attività ispettiva era stata comandata in loco, ma nel carcere pagliarelli di Palermo) l'ex agente di Polizia Penitenziaria Giuseppe Picone prestava servizio presso l'istituto penitenziario di Trapani. In data 11 giugno 2004, nel corso della normale attività di controllo presso la seconda portineria del reparto carcerario cui era stato destinato, l'assistente Picone veniva avvicinato dal responsabile dei lavori di ristrutturazione della sezione giudiziaria, nella persona del geometra Leo Massimo, e da questi richiesto di accedere al predetto reparto, tempiraniamente chiuso per i lavori in corso, accompagnato (da chi? il geometra civile era giunto alla seconda portineria da solo) da un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria e MUNITO di computer portatile e TELEFONINO, in quanto strumenti NECESSARI (mai visto digitare una tastiera di telefonino per riparare in muratura una parete, un pavimento ecc. ecc.) per l'espletamento del suo incarico. A questa richiesta il Picone opponeva il proprio rifiuto motivandolo in ragione dell'ordine di servizio n. 175 del 24 giugno 2000 che SANCISCE il DIVIETO ASSOLUTO di introdurre i telefonini oltre la prima portineria, ECCEZIONE fatta per i Magistrati che accedono in istituto per ragione del proprio Ufficio. (Il sottosegretario nella sua lettura afferma dell'ordine di servizio n.175 esistente in data 11 giugno 2004).
Per dirimere il CONTRASTO ( di quale contrasto parla il sottosegretario??...VISTO che alla seconda portineria rispettavo l'ordine di servizio n. 175??) giungeva sul posto l'allora direttore dottoressa VAZZANA, accompagnata dal comandante del reparto (il Direttore era da sola) la quale provvedeva ad impartire verbalmente l'ordine al Picone di fare entrare il geometra AUTORIZZANDO contestualmente l'ingresso in reparto delle predette dotazioni strumentali. Nonostante l'ordine verbale, il Picone reiterava il proprio comportamento ostativo, richiamando NUOVAMENTE i contenuti dell'ordine di servizio n. 175 del 24 giugno 2000 che, A SUO DIRE NON AMMETTE ECCEZIONI. (Se mai a dire dell'ordine di servizio n. 175, il sottosegretario "DIMENTICANDO" TOTALMENTE quello che prima aveva letto sull'ordine di servizio 175, ASSOLUTO DIVIETO eccezione fatta per i Magistrati).

Il Sottosegretario Manzione dice: La vicenda verificatasi a Trapani riguarda, infatti, l'introduzione, peraltro legittimamente autorizzata, di un computer e di un telefono cellulare MOTIVI DI SERVIZIO.
(ALLUCINANTE, io nel carcere di Trapani esercitavo il mio lavoro di poliziotto penitenziario per motivi di servizio come ordine di servizio n. 175 del 24 giugno 2000, il geometra civile NON era un appartenente della polizia penitenziaria e anche che lo fosse stato NON poteva entrare all'interno del carcere con il telefonino come ordine di servizio).

2) Nella replica il Senatore Santangelo del M5S dice: " L'entrata dei delefoni cellulari all'interno delle caserma agenti viene già regolato dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria con una nota che ha protocollo n. 091480/5.1. del 6 giugno 2000. Il carcere di trapani il 24 giugno 2000, la prego di seguirmi in questi brevi passaggi, con l'ordine di servizio n. 175 DECRETA che soltanto ed ESCLUSIVAMENTE i Magistrati possono fare ingresso all'interno della seconda porta del carcere di Trapani. L' Agente Picone ha rispettato un ordine di servizio PRECISO e null'altro ordine di servizio esisteva prima che si presentasse il geometra presso il carcere di Trapani PRETENDENDO di entrare con un telefono e un computer portatile. L'Agente Picone non ha fatto altro che il proprio DOVERE ecc. ecc.". 
(In tutto ciò io aggiungo: tutt'oggi 2019, nelle carceri il telefonini lo può entrare solo il Magistrato per ragione del proprio Ufficio. Copia dell'ordine di servizio n. 175 del 24 gennaio 2000).

3) il sottosegretario Manzione dice: Giova in proposito precisare che, con riferimento alla vicenda trattata, non è stata rinvenuta agli atti nessuna relazione di servizio a firma del Picone, né risulta che dai descritti avvenimenti dell'11 giugno 2004 per il Picone siano scaturite conseguenze disciplinari o giudiziarie, né tanto meno che, in conseguenza degli accadimenti descritti, vi sia stato un invio del medesimo alla commissione medica ospedaliera per l'accertamento delle sue condizioni psichiche. (Al Manzione NON risulta la violazione dei sani principi dell’articolo 21 della Costituzione da parte del mio ex Funzionario FRANCESCA VAZZANA per una riunione sindacale). Visita medica Prot. N° 11669.

4) Il Senatore Santangelo invece dice: Successivamente a una riunione sindacale - ricordiamo che lo stesso Picone era rappresentante sindacale - sono stati previsti dall'amministrazione dei test psicologici. Va allora chiamato in causa l'articolo 21 della Costituzione, a proposito della libertà di espressione e di parola.

5) Il sottosegretario Manzione dice: Risultano invece agli atti della competente direzione diverse segnalazioni riguardanti il Picone, indirizzate alla commissione medico-ospedaliera sia in epoca precedente alla data dell'11 giugno 2004 che in epoca successiva. Dall'ultima di tali segnalazioni è scaturito a carico del Picone il provvedimento di dispensa dal servizio per infermità NON dipendente da causa di servizio, disposto a decorrere dal 31 maggio 2006 su parere della commissione medica ospedaliera di Palermo.


Come si evince da questo verbale datato 03/03/2005, risulta oltre la patologia psichiatrica che è SI per dipendenza per causa di servizio.

Come si evince da questo verbale datato 06/05/2005, risulta oltre la patologia psichiatrica che è SI per dipendenza per causa di servizio.


Come si evince da questo verbale datato 06/08/2005, risulta oltre la patologia psichiatrica che è SI per dipendenza per causa di servizio.







Come si evinde da questo verbale DEFINITIVO dell'Ospedale Militare di Palermo SULLA MIA PERSONA, datato 31/05/2006, risulta al PUNT O3 la stessa patologia dei precedenti verbali. Inoltre, risulta nel secondo PUNTO 3 che già in data 02/11/2002, per patologia NOTE D'ANSIA mi era stata riconosciuta dall'Ospedale di Palermo la dipendenza SI per causa di servizio.
 
(ALLUCINANE. Al sottosegretario Domenico Manzione risulta che sono stato congedato dall’Ospedale Militare di Palermo, guarda caso, al sottosegretario Manzione NON risulta che, l’Ospedale Militare di Palermo mi ha congedato SI per infermità DA CAUSA DI SERVIZIO.


6) Il sottosegretario Manzione dice: Rilevo peraltro che il Picone, nel corso della propria carriera, è stato più volte destinatario di segnalazioni causate dalle relazioni, spesso conflittuali e tese, con gli altri operatori penitenziari. Tali segnalazioni non sono mai sfociate nell'assunzione da parte dell'amministrazione di provvedimenti disciplinari a suo carico. (Il sottosegretario Manzione MI DIFFAMA al Senato pur leggendo che NON ho nessuna infrazione disciplinare in tutta la mia carriera).  AGGHIACCIANTE !!!


 7) Il sottosegretario Manzione dice: Per completezza segnalo che avverso i rapporti informativi degli anni 2004 e 2005 il Picone ha presentato ricorso: il primo è stato respinto nel merito,



(Se la Commissione ex Articolo 50 faceva il proprio lavoro con onestà, sicuramente avrebbe visto che il Direttore Francesca Vazzana aveva VIOLATO sulla mia persona il Decreto Legislativo 30 ottobre 1992, n.443. Ordinamento del personale del Corpo di polizia penitenziaria, a norma dell'art. 14, comma 1 della Legge 15 dicembre1990 n. 395. Articolo 45 Giudizio complessivo e l'articolo 48 lettera b).
 
il secondo è stato respinto perché presentato fuori termine.

8) Il Senatore Santangelo invece dice: Signor Sottosegretario, per entrare nel merito della lettura della risposta, il signor Picone il 30 giugno del 2004, solo qualche mese prima, ottiene una valutazione di servizio che è 30, cioè il massimo. Meglio di come lui svolgeva il suo lavoro non si poteva fare. Ci sono delle valutazioni precise. Il 17 marzo questa valutazione diventa 14. Tutto quello che lei ha detto, in merito alle sue comunicazioni e ai test psicologici che sono stati effettuati, non corrisponde agli atti in possesso del sottoscritto.


(PRATICAMENTE, il Direttore Francesca VAZZANA per DUE anni di seguito ha VIOLATO sulla mia persona il Decreto Legislativo 30 ottobre 1992, n.443. Ordinamento del personale del Corpo di polizia penitenziaria, a norma dell'art. 14, comma 1 della Legge 15 dicembre1990 n. 395. Articolo 45 Giudizio complessivo e l'artico 48 lettera b.TOGLIENDOMI, il primo anno 4 PUNTI, il secondo anno 5 PUNTI  senza nessun diritto a farlo. Il PROVVEDITORATO DELLA SICILIA, IL DIPARTIMENTO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA E LA COMMISSIONE EX ARTICOLO 50 TUTTI HA CONOSCENZA DELLA GRAVITA', NESSUNO DI LORO INTERVIENE. TANTO E' VERO CHE, il Direttore FRANCESCA VAZZANA già nascosta dai Vertici nel primo giudizio anno, nel secondo giudizio annuo ADDIRITTURA scrive il FALSO sulla mia persona, VISTO che con la stessa Francesca VAZZANA come atti della Procura di Trapani NON MI RISULTAVA NESSUN PROCEDIMENTO PENALE).




Come si evince dalla relazione del Vicario Gianfranco DE GESU, oggi Provveditore della Sicilia della Polizia Penitenziaria, lo stesso CONFERMA lo stesso FALSO del Direttore Francesca VAZZANA sui i perocedimenti penali. Scrive: "e a denunce penali da parte di quest'ultimo".

(SICURAMENTE chi legge si sta chiedendo che anche il Comandante Giuseppe LA TORRE nel giudizio annuo ha scritto che avevo procedimenti penali anche con lui. E' vero, ma già il Giuseppe LA TORRE mi aveva condannato VIOLANDO i sani principi dell'articolo 27 della Costituzione, VISTO che dal  Giudice sono stato ASSOLTO). SCONVOLGENTE !!!



Io penso che i delinquenti NON dovrebbero fare parte delle divise oneste dello Stato, TANTO E' VERO che, per le loro SCORRETTEZZE E FALSITA' scritte sulla mia persona, ho anche PERSO il grado di Vice Sovrintedente che mi ero meritato nei miei anni di servizio per anzianità. 

9) Il Senatore Santangelo nella sua conclusione dice: Mi accingo a concludere, signor Presidente, onorevoli cittadini e signor Sottosegretario, dicendo a tutti che «Giuseppe Picone sono io! Sono un ex agente penitenziario, prima medaglia di bronzo perché ho svolto e operato nel rispetto delle norme vigenti per ben venti anni, poi sono anche una medaglia d'oro!». Signori, stiamo parlando di una persona che è stata insignita della medaglia d'oro e che da oltre dieci anni sta chiedendo a tutti risposte - credetemi - e nessuno ha ritenuto di dargliene. L'unica questione positiva, signor Sottosegretario, è quella di aver dato finalmente una risposta, anche se a parer mio assolutamente NON accettabile nei contenuti, a un cittadino italiano che sta portando avanti delle istanze da oltre dieci anni. Nessuno deve rimanere indietro e allora, affinché venga ristabilita la verità dei fatti, signor Sottosegretario, RIMANGO a disposizione per poter fare finalmente chiarezza nei confronti di un uomo, che - ripeto - è stato insignito della medaglia d'oro per il proprio lavoro: si chiama Giuseppe Picone.




Cari lettori, avete capito CHI al Senato NON ha detto la verita'??....Tranquilli lo scrivo io, la verità al Senato NON la detta il sottosegretario DOMENICO MANZIONE.

Inoltre a tutto ciò, in merito alla mia vicenda ho una verità che nascondo da 14 anni della mia vita perchè non avevo trovato lo Stato. Per portare fuori anche questa verità, per me impotantissima, per conto del Signor Ministro Alfonso Bonafede ho bisogno dell'aiuto del Capo del Dipartimento della Polizia Penitenziaria il Dott. Francesco Basentini.
 

UN MIO PENSIERO per la Direttrice Francesca VAZZANA e altri, lo so, le mie denunce contro di Voi sono state archiviate oppure prescritte. Ma una cosa è certa, il Decreto Legislativo sulle infrazioni disciplinari gravi commessi NON hanno nessuna prescrizione.

D.Lss. 30-10-1992 n.44

Determinazione delle sanzioni disciplinari per il personale del Corpo di polizia penitenziaria e per la regolamentazione dei relativi procedimenti, a norma dell'art. 21, comma 1, della legge 15 dicembre 1990, n. 395. Pubblicato nella Gazz. Uff. 20 novembre 1992, n. 274, S.O.
6. La destituzione è disposta con decreto  del Direttore Generale del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, previo giudizio del consilio centrale di disciplina.