Nel tempio della memoria alla ricerca della dignità perduta. Questo blog nasce per raccontare la mia crudele odissea. Ho 60 anni, dopo 27 anni da poliziotto penitenziario ho vissuto e tutt’ora sto passando le pene dell’inferno solo perché volevo onorare il mio lavoro in tutta onestà, come previsto nel regolamento Ministeriale vigente in tutte le carceri Italiane.
Grazie al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che, sulla mia vicenda di poliziotto penitenziario ha DELEGATO gli uffici per competenza, sono ad un passa della verità.
Oggi per me è un giorno particolare che nella mia vita NON lo dimenticherò mai. PERCHE'......
Come si evince da questo foto, la mia ex Diretrice Francesca VAZZANA, per una riunione SINDACALE, con abuso di potere e VIOLANDO l'articolo 21 della Costituzione, l'indomani della riunione sindacale mi invia dentro il carcre a visita medica.
Come si evince da questa foto, decido di espeletare quel provvedidento ASSURDO dal Medico del Lavoro. Diagnosi: IDONEO ALLA MANSIONIE SPECIFICA.
Come si evice da questa foto, l'ispettore era stato comandato di accompagnarmi dal Medico indicato dalla Direttrice FrancescaVAZZANA.
Come si evice da questa foto, il Medico indicato dalla Direttrice mi invia all'Ospedale Militare di Palermo per stato d'ansia. (Avevano arrivati al loro intento MOSTRUOSO)
Come si evince in questa foto, dopo aver espletato visita Medica Psichiatrica, Psicologica e 500 test. In data 22 dicembre 2004, l'Ospedale Militare di Palermo verbalizza la sua diagnosi: SI IDONEO ALLE MANSIONI DI ISTITUTO. (Avevo sconfitto la MOSTRUOSITA' dell'ex Funzionaria Francesca VAZZANA e altri)
Il 23 dicembre rientro in servizio, chiede come tutti gli anni la festività di Natale (Anniversario della morte di mio Padre), mi è stata conccessa.
Speravo che sia finita lì, rientro in servizio il 27 dicembre 2004, ma la loro SCONFITTA precedente, pessava ai MOSTRI come un macigno, tutto il personale era conscenza dei fatti.
TANTO E' VERO, il 12 gennaio 2005, come si envince da questa foto ricomicia la loro strategia MOSTRUOSA.
Il Comandante Giuseppe La Torre, da psichiatra NON di sua competenza, scrive: "Notando che il suo stato psichico stava digenerando disponevo al Sottufficiale Isp. C. Aliberti Salvatore di farlo visitare dal sanitario di turno al fine di accertare se le sue condizioni erano tali di continuare il servizio". (Era tutto MOSTRUOSAMENTE preparato).
Come si evince da questa foto, il Medico che mi ha visitato era lo stesso che in precedenza mi aveva inviato all'Ospedale Militare di Palermo ed era stato sconfitto con il mio rientro in servizio dallo stesso Ospedale.
Il Medico, oltre la sua diagnosi. FALSAMENTE e MOSTRUOSAMENTE scrive: "Si segnala che il Picone, al termine della visita medica, si barricava in una delle stanze della caserma urlando".
Come si evince da questa foto, il Medico mi fa delle domande a cui io rispondo e mi misura il pressorio, scrivendo nel certificato medico una MOSTRUOSA falsa SI BARRICAVA.
Come si evice da questa foto, un'altro collega che era presente, conferma che mi sono chiuso nella stanza con la mia chiave. Domanda: Visto che in quella stanza della caserma con il collega sono stato circa sei ore, come mai il Medico che scrive si barricava nel certifcato medico NON ha disposto il ricovere presso l'Ospedale della città di Trapani??.
Come si evince da questa fotto, addirittura viene confermato che mi sono chiuso con la mia chiave dall'Isp. di Sorveglianza che era presente in tutto.
TANTO E' VERO, che quel certificato medico FALSO, INDEGNO e MOSTRUOSO sul barricamentoE' STATA LA FINE DELLA MIA CARRIERA DI POLIZIOTTO PENITENZIARIO MEDAGLIA D'ORO. Finisco con le parole che sono state dette in merito al Senato dal sottosegrettario Domenico Manzione: " né risulta che dai
descritti avvenimenti dell'11 giugno 2004 per il Picone siano scaturite
conseguenze disciplinari o giudiziarie, né tanto meno che, in
conseguenza degli accadimenti descritti, vi sia stato un invio del
medesimo alla commissione medica ospedaliera per l'accertamento delle
sue condizioni psichiche".(Al Manzione NON risulta nemmeno la VIOLAZIONE dei
sani principi dell’articolo 21 della Costituzione da parte del mio ex
Funzionario Francesca VAZZANA, con abuso di potere l'indomani della riunione sindacale mi invia a visita Medica dentro il carcre, TUTTO, per dimostrare a tutti i miei colleghi presenti alla riunione e non chi comanda. MOSTRUOSA tu direttrice e chi ti ha nascosta in questi 14 anni).
Spero che con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il Governo M5S LEGA, lo Stato NON sia più questo ORRORE MOSTRUOSO che Vi ho documentato.
In data 22 ottobe 2018, per caso, grazie alla sensibilità di un poliziotto che fa servizio in quella Pazza di Montecitorio, ho conosciuto Jvan Baio e la sua splendida famiglia. Da Siracusa Sicilia NON si trovavano lì come turisti, si tovavano in quella piazza di Montecitorio per manifestare tutta la loro VICENDA CRUDELE che stanno vivendo da oltre cinque anni.
Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: "Bisogna
abbassare i toni...perché anche chi vuole aiutarti è in
difficoltà?!?!Ma andatevene a fare in culo che ogni volta che faccio
silenzio ci ignorate e distruggete sempre di più.... creando un
precedente clamoroso.... VERgoGnA SIRACUSANA VERGOGNA ITALIANA...sparate
con un carrarmato contro un moscerino.... VERgoGnA SIRACUSANA VERGOGNA
ITALIANA".
Questo è Jvan Baio.
Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: "Oggi
il silenzio è d'oro... domani chissà...ho fatto una promessa e la
mantengo...ma il tempo scorre veloce e io VOGLIO VEDERE dove arriva lo
SCEMPIO CHE FANNO ALLA MIA FAMIGLIA.... SIRACUSA POLITICA LOBBY
MAFIA!!!IO NON VOGLIO ARRENDERMI!!!IO NON POSSO ARRENDERMI!!!!I COLPI
BASSI NON MI FANNO CADERE MI FANNO INCAZZARE E MI DANNO 100000 ORE DI
FORZA X COMBATTERE!!!"
Su facebook il 20 giugno 2007 Jvan Baglio scrive:L'unica cosa che non rifarei GIUGNO-LUGLIO 2017..ma l'esasperazione a
cui mi avevano portato era gigante...non riesco neanche a rivedermi...PS
il giorno dopo un articolo sulla
Sicilia che alla fine recitava così...avv.massimo Milazzo ha manifestato
dopo il gesto la disponibilità a incontrare l'avvocato di Jvan Baio
(dopo 4 mesi di prese per il culo ottobre 2017 nuova protesta arresto
fasullo e oggi dopo 9 mesi e i processi in corso nessuna notizia e
nessuno che chieda niente a NESSUNO... prossimamente nova protesta
perché non arriverò ad elemosinare il futuro dei miei figli e della mia
famiglia).La disperazione estrema di Jvan Baio si trova in questo video link: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10217570900133800&id=1516563571
Su Facebook Jvan Baio scrive: POI CHIEDO IL DIRITTO DI PADRE UOMO E LAVORATORE (IN DIRETTA FACEBOOK
CHIUSA E CANCELLATA COME SI VEDE NEL VIDEO)E SUCCEDE QUEST'ALTRO
SCEMPIO...ARRESTATO PER "RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE" E VIOLENZA
PRIVATA CON DICHIARAZIONI DI VIGILANTES E POLIZIOTTI FALSE E SMENTITE
FORTUNATAMENTE DA QUESTO VIDEO GIRATO DA MIA MOGLIE.....SCALCIAVA SI
BUTTAVA A TERRA E FACEVA RESISTENZA DOPO VARI TENTATIVI DI
ALLONTANARLO,NONCHE' IMPEDIVO IL PASSAGGIO DI UNA GRANDE QUANTITA' DI
AUTO MEZZI RENDENDO PERICOLOSA
L'ATTIVITA LAVORATIVA....PS. DORMIVO CON MIA MADRE DA 8 GIORNI DAVANTI
LA RAFFINERIA E AVEVO AVVERTITO CON MESSAGGI WHATSAPP CHE ALLEGO LA
POLIZIA L'AZIENDA IL MIO AVVOCATO CHE ERA UNA PROTESTA PACIFICA CLICCATE
SUL POST PER IL MESSAGGIO WHATSAPP AL DOTTOR ARTALE ISAB PRIMA DELLA
PROTESTA PACIFICA CHE E' SFOCIATA IN UN ARRESTO E UN PROCESSO PER
DIRETTISSIMA CHE NEANCHE I MAFIOSI CHE HO DENUNCIATO. In questo link troverete TRE video registrati dalla moglie Valentina di Jvan Baio. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10217570967695489&id=1516563571 A questo punto, mi chiedo e vi chiedo, quali sono le loro colpe per stare seduti a piazza Montecitorio in un freddo gradino di marmo?????.
Il Gionalista Fabio Frabetti di Cronaca Vera.
Siracusa. Fin da quando era ragazzino, Jvan Baio ha sempre rifiutato il mondo della malavita e di quella criminalità che nasce sulla strada, soprattutto in quei quartieri popolari dai quali le istituzioni sembrano molto lontane e quello appare come l'unico sbocco possibile. Ai tempi del liceo convinse la madre a lasciare quel quartiere vicinissimo al Parco Robinson, teatro nel tempo anche di riunioni di clan mafiosi, per potersi costruire una vita serena e lontana dalle brutte compagnie. Purtroppo, il fratello sembrava invece affascinato da certi personaggi e, nell'agosto del 2013, iniziarono i primi seri problemi per cercare di salvarlo. Buone intenzioni. «Insieme ad alcuni miei colleghi decisi di aprire un circolo ricreativo dove poter passare del tempo, in amicizia e in modo sano», racconta Baio. «Avrei voluto farlo gestire a mio fratello, in modo da toglierlo dalla strada, ma un mio sorcio, imputato per mafia, riuscì invece a trasfonare quel luogo in un centro di scommesse canestini, una sorta di copertura anche per altri traffici illeciti. Noti personaggi della malavita di Siracusa comiciarono a frequentarlo e dentro il locale enrava anche mota droga. Ovviamente, mi ribellai a questa situazione e iniziarono pesanti inacce e intimidazioni.. dopo aver intimato il pagamnto dl pizzo a un altro mio fratelo, di professione parrucchiere, gli venne incendiato il negozio perchè non aveva versato una somma variabile tra gli 8 e i 60 mila euro. Io stesso sono stato prelevato e addirittura sono arrivati a minacciarmi con le pistole davanti ai miei figli. Spesso, per paura che accadesse qualcosa di brutto, sono anche scappato da Siracusa». Se Jvan o chi per lui avesse ceduto al ricatto tutto si sarebbe risolto. Questo il messaggio mafioso più volte indirizzato alla sua famiglia. La somma sarebbe servita anche per pagare le spese di detenzione a uno dei reggenti del clan Bottaro-Attanasio e cugino del socio del circolo ricreativo, condannato nel 2016 in primo grado all'ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere. La denuncia di Jvan nei suoi confronti, due anni e mezza dopo, porterà anche al suo rinvio a giudizio per estorsione e minacce con il metodo mafioso. Al coraggio di essersi ribellato non segue però quella solidarietà e protezione che un cittadino si aspetterebbe in simili circostanze. Anzi, la situazione peggiora quando Jvan, operaio di una raffineria, sembra imbattersi in un'altra dura realtà.
Beffato dal Tribunale «Avevo
scoperto che un mio collega consumava e spacciava droga all'interno
dello stabilimento. Inoltre, lavorando ai pontili, avevo visto
tonnellate di sigarette che entravano e uscivano. La mia onestà mi
impediva di tacere e così andai a riferire quello che sapevo ai miei
superiori, convinto che prendessero provvedimenti. E, infatti,
arrivarono: ma nei miei confronti. Venni infatti spostato in un'altra
stanza come se questo potesse indurmi al silenzio. Considerata la
situazione mi lasciai andare a forme di protesta anche estreme: salii
sulle torrette e mi incatenai davanti alla raffineria. Presentai anche
una denuncia sulle cose che avevo visto. A quel punto scattò il
licenziamento per giusta causa, almeno secondo l'azienda, per la mia
presunta inidoneità lavorativa. Ho impugnato il licenziamento, ma il
primo verdetto è stato purtroppo negativo. Il colmo è stato che
l'azienda ha inserito come testimone il mio ex collega aguzzino,
rinviato a giudizio per tentata estorsione con aggravante del metodo
mafioso. Un comportamento che ha fatto scemare in me ogni fiducia nei
confronti dei miei superiori. Ora attendo l'esito del ricorso».
Probabilmente non riuscirà ad avere il reintegro, ma continua a chiedere
giustizia, senza lavoro e con il rischio di possibili vendette. Per
questo, la scorsa estate, si è accampato sotto Montecitorio insieme con
la moglie, la mamma Giuseppina e i suoi bambini, fermamente intenzionato
a lanciare forte il grido di un cittadino che ha avuto il coraggio di
denunciare la mafia senza ottenere in cambio neanche un minimo di
protezione. «Hanno toccato le due cose principali della vita di una
persona: il lavoro e il futuro dei miei figli e della mia famiglia»,
conclude Jvan. «Gli ammortizzatori sociali sono finiti da tempo, non
abbiamo neanche più una casa, ormai. Se le cose non cambieranno, a breve
manderemo i tre bambini a vivere con la nonna materna ed io, mia moglie
e mia mamma saremo costretti, nostro malgrado, a dormire in auto. Non
riusciamo più a vivere in maniera dignitosa, non so ancora quanto
riusciremo a resistere». Fabio Frabetti
Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: Ore 11 arriva il giorno della nostra deposizione come parte offesa nel
processo contro Vella Luca Cassia Concetto e Riani
Massimiliano....aspettiamo da 5 anni questo
momento, c'è un misto di ansia attesa voglia di fare un passo avanti
affinché la verità venga fuori e la nostra famiglia abbia finalmente
giustizia!!!!Troppo male ci hanno fatto troppo Fango abbiamo dovuto
spalare troppi pianti troppe notti insonni troppe ingiustizie!!!oggi
inizia la discesa dopo un immensa salita....ho baciato i miei piccoli
come ogni mattina,con le lacrime agli occhi perché so quanto è
importante dare sempre serenità e sicurezza a loro,ma con il cuore
gonfio di mille sensazioni che non riuscirei neanche a
descrivere....oggi inizia la discesa che sia rapida ma sicura e che
porti il futuro che hanno cercato di strapparci trovando un muro
invalicabile che è l'amore che c'è dentro la mia famiglia!!!!
Dopo l'udienza Jvan su facebook scrive: Usciti sereni e fiduciosi dopo la mitraglia di "domande" da parte
dell'avvocato Saraceno, confidiamo di avere reso chiaro al giudice ciò
che è realmente accaduto....senza se e senza ma con onestà e verità
assoluta....PS. In un passaggio mi si chiede se ero a conoscenza
dell'interdittiva che il Vella Luca aveva nel frequentare pregiudicati e
che era stato irreprensibile in questi anni "LA MIA RISPOSTA È STATA
NON LO SAPEVO ED È TANTO IRREPRENSIBILE DA ENTRARE CON TANTO DI EVIDENZA
COME SOCIO DI UN PLURIPREGIUDICATO COME CASSIA CONCETTO GIÀ CONDANNATO
INSIEME ALLO STESSO VELLA LUCA" questo per precisare la pochezza
difensiva che ribatteva cose trite e ritrite con risposte ferme e
decise....PS a detta dell'avvocato Saraceno le querele per diffamazione
fatte dal Vella Luca sono state archiviate 2 volte (sarà perché ho detto
la verità?)buona giornata a tutti e nessun rancore anche se mi osservi
tutto il giorno!!!! Il Giornalista per caso Angelo Cristofanelli da Roma in data 09 dicembre 2018 intervista in diretta streaming Jvan Baglio. Video. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1144270235731459&id=592015390956949
Il Giornalista per caso Angelo Cristofanelli di Roma, ieri 11 dicembre 2018 su facebook ha scritto: "Di storie su quella Piazza ne ho viste e conosciute tante. Chi ha
perduto il posto di lavoro per crisi aziendale o per delocalizzazione
della produzione. Malati senza la dovuta
assistenza; truffati da qualche costruttore che ha venduto la casa
sulla carta ed è fallito a metà dell' opera. Truffati dalle banche e
gente sotto sfratto o senza casa. Poi ho conosciuto Giuseppe Picone una guardia carceraria che ha perduto il posto per compiere il suo dovere. Ma la storia di Jvan Baio è pari a quella delle Sorelle Napoli sulle quali Massimo Giletti è già intervenuto più volte su Non è l'Arena : L' OMERTA' DELLA GENTE e l'ABBANDONO delle ISTITUZIONI dinanzi alla MAFIA. O forse Jvan Baio è un cantastorie : ma allora qualcuno vada a verificare !
PRIMA GLI ITALIANI, NESSUNO RIMANGA INDIETRO ...... UNNE CAZZO STATE ? ( Quanno ce vò .... ce vò ! )"
Io Giuseppe Picone ho commentato così: "Caro Angelo Cristofanelli,
è vero, Tu in quella piazza di Montecitorio, hai conosciuto tanissime
storie compreso quella mia. Per la Tua sensibilità, hai cercato con la
Tua telecamera personale di dare voce a tutti tramite il web, cosa che invece
NON hanno fatto i Giornalisti che sapevono e ci ignoravano in quella piazza. Personalmente Ti ringrazio sempre. Angelo,
io la penso esattamente come Te, se una persona è vera e lo può
documentare, deve essere aiutato dallo Stato, invece, se una persona
racconta falsità allo Stato va perseguità per Legge, NON ci sono altre
strade. Il silenzio in tutto ciò, ha solo una parola OMERTÀ e non
dovrebbe far parte dello Stato. Infine, io credo che con questo Governo M5S LEGA e
con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, tantissime cose possono
finalmente in questo Paese cambiare in meglio. Personalmente a me, il Ministro Bonafede ha dimostrato
che a Lui NON piace l'omertà di Stato, ma in questo, il Ministo va aiutato dagli Uffici che per dovere e per onestà Lo rappresentano, altrimente, tutta la buona volontà del Ministro NON servirà a nulla. Un abbraccio."
Jvan Baglio ha commentato così: "Condivido il pensiero di
entrambi...ma quello che non capirò mai è l'indifferenza
nell'approfondire da parte di giornalisti politici e opinione
pubblica....fanno leggi x indurre giustamente a denunciare il marcio
nel pubblico e nel privato e poi ti abbandonano al tuo destino....quando
va bene trovano persone con spiccato senso della giustizia come Giuseppe Picone e Jvan Baio
che lottano ad oltranza avendo la fortuna di avere una famiglia che li
sostiene e ama sempre e cmq QUANDO va male nella maggior parte dei casi
si legge in un trafiletto insignificante sucida imprenditore o
lavoratore che non riesce a sopportare il peso di aver fatto la cosa
giusta e aver perso tutto famiglia inclusa oppure ancora peggio omicidio
suicidio di un padre o madre che non volevano perdere la casa e i
figli per essere stati licenziati e crollano psicologicamente per
l'isolamento e l'emarginazione che le istituzioni i giornalisti e il
popolo dovrebbero evitare,ma chi fa ciò che ha fatto Giuseppe o io o
tanti altri è contro un SISTEMA che sia esso mafioso politico o
sindacale non importa non è ben visto è supportato perché si dovrebbe
ribaltare l'Italia se 10 100 1000 persone che lottano per avere
giustizia fossero tutelate e tenute in considerazione e come
esempio....esempio eclatante sono i testimoni di giustizia o cmq quelli
sotto protezione Ignazio CutròBenedetto ZoccolaLuca ArenaLuigi LeonardiVincenzo De MarcoDaniele Ventura o giornalisti sulla graticola come Paolo Borrometi
che hanno meno tutela che i collaboratori di giustizia CHE RESTANO
MAFIOSI ANCHE DOPO LA FINE DELLA LORO CARRIERA E HANNO UNA SECONDA
POSSIBILITÀ DI RICOMINCIARE."
Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: Finquando il loro sorriso c'è non posso chiedere nient'altro....vi
amiamo e lotteremo contro tutto e tutti coloro che vorranno scalfirlo...
mamma papà e nonna Pina.
Jvan Baio, auguro a Te, a Tua moglie Valentina, alle Vostre splendide TRE figli e a Tua mamma Pina un sereno Buon Natale e felice Anno 2019. Giuseppe Picone.
FINALMENTE, dopo 14 anni della mia vita che cerco lo Stato, GRAZIE al Signor Ministro Alfonso Bonafede, ho ritrovato quello Stato che cercavo nei suoi principi e nei suoi valori di Democrazia, Legalità e Giustizia. In
data 19 ottobre 2018, al Ministro della Giustizia ho consegnato la mia
medaglia d'oro e della documentazione riguardate la mia vicenda di
polizziotto penitenziario.
COSA AVEVO CHIESTO AL SIGNOR MINISTRO BONAFEDE?
AL
MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Alfonso
Bonafede
S
E D E
Il
sottoscritto Giuseppe Picone, nato a Nicosia il 18.08.1959, residente a Trapani, con la presente, fa riferimento alla
raccomandata inviataLe in data 02.07.2018, dove rappresentava la sua triste
storia, subita in veste di Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, in
servizio presso la Casa Circondariale di Trapani, che aveva culmine al Senato
della Repubblica in data 22.07.2014, dove il senatore Santangelo, unitamente ad
altri 8 senatori del M5S, presentava un’interrogazione parlamentare che
descriveva la mia vicenda professionale, in ordine al diniego di far accedere
presso le carceri, di un telefono cellulare e un computer da parte di persona
estranea, e delle conseguenze, negative, patite proprio a causa di quel
diniego. Paradossalmente, mentre si scatenava una forma persecutoria nei miei
confronti, solamente per aver fatto il mio dovere, in altri istituti
penitenziari italiani, diversi miei colleghi venivano arrestati per averne
favorito l’ingresso, notoriamente vietato per legge.
Il
sottosegretario Manzione, in veste di rappresentante del governo, replicava e
in alcuni passaggi, oltre a riferire inesattezze, si spingeva a diffamare il
sottoscritto.
Le
chiedo, per amore di giustizia, di cui Lei è il garante, di dare seguito a
quella interrogazione, assolutamente evasiva, largamente offensiva nei miei
riguardi, che non ha reso verità a questa dolorosa vicenda.
A
corredo di quanto finora riferito, Le invio la documentazione ufficiale
completa, anche per attestarne la veridicità.
Stanco
e avvilito da questa assurda e dolorosa vicenda, che sembra non aver fine, con
estremo rammarico, le consegno la medaglia d’oro e la relativa pergamena,
ottenuta per merito di servizio in qualità di Assistente Capo della Polizia
Penitenziaria, unitamente ad un’altra pergamena, attestante il conferimento
della croce di bronzo, ottenuta sempre per merito di servizio.
Approfitto
per porgerLe deferenti saluti e si pone a Sua completa e totale disposizione
per qualsiasi chiarimento in merito, disponibile a raggiungerLa a Roma.
Trapani
18 Ottobre 2018
Tutta
la documentazione presentata al Ministro Alfonso Bonafede che ha già delegato gli Uffici di Competenza, riguarda
quello che è successo in aula del Senato il 19 febbraio 2015 sulla mia vicenda di poliziotto
penitenziario 27 anni di servizio medagla di brozo e d'oro.
In questi ultimi 4 anni, quasi tutti mi hanno detto: "Le interrogazione
parlamentare non servono a NULLA". Io non l'ho pensato mai così, Vi
scrivo il perchè, nella mia interrogazione parlamentare presentata a
firma di NOVE Senatori del M5S al Senato, contiene una risposta per
conto dell'ex Ministro Andrea Orlando tramite il sottosegretario
Domenico Manzione e una REPLICA TOTALMENTE DIVERSA del Senatore Maurizio Vincenzo
Santangelo del M5S. CHI DICE LA VERITÀ il sottosegretario Manzione oppure il Senatore Santangelo del M5S??.
Questo
è il testo della risposta da parte del Sottosegretario del Ministero
dell'Interno DOMENICO MANZIONE per conto del Ministro della Giustizia Andrea
Orlando.
Questo è il video della lettura del Sottosegretario Domenico Manzione e sia della REPLICA da parte del Senatore Vincenzo Maurizio Santangelo del Movimento Cinque Stelle.
1)Il sottosegretario di Stato per l'interno Domenico Manzione al Senato dice: Signora Presidente, in
risposta al senatore Santangelo, premetto che sulla vicenda descritta in
interrogazione sono stati richiesti i necessari elementi informativi al
Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Dall'istruttoria compiuta risulta che
all'epoca dei fatti menzionati nell'atto ispettivo (istruttoria non compiuta nel carcere di
Trapani laddove l'attività ispettiva era stata comandata in loco, ma nel
carcere pagliarelli di Palermo) l'ex agente di Polizia Penitenziaria
Giuseppe Picone prestava servizio presso l'istituto penitenziario di
Trapani. In data 11 giugno 2004, nel corso della normale attività di
controllo presso la seconda portineria del reparto carcerario cui era
stato destinato, l'assistente Picone veniva avvicinato dal responsabile
dei lavori di ristrutturazione della sezione giudiziaria, nella persona
del geometra Leo Massimo, e da questi richiesto di accedere al predetto
reparto, tempiraniamente chiuso per i lavori in corso, accompagnato (da
chi? il geometra civile era giunto alla seconda portineria da solo) da un appartenente al
Corpo di Polizia Penitenziaria e MUNITO di computer portatile e
TELEFONINO, in quanto strumenti NECESSARI (mai visto digitare una
tastiera di telefonino per riparare in muratura una parete, un pavimento
ecc. ecc.) per l'espletamento del suo incarico. A questa richiesta il
Picone opponeva il proprio rifiuto motivandolo in ragione dell'ordine di
servizio n. 175 del 24 giugno 2000 che SANCISCE il DIVIETO ASSOLUTO di
introdurre i telefonini oltre la prima portineria, ECCEZIONE fatta per i
Magistrati che accedono in istituto per ragione del proprio Ufficio.(Il sottosegretario nella sua lettura afferma dell'ordine di servizio n.175 esistente in data 11 giugno 2004). Per
dirimere il CONTRASTO ( di quale contrasto parla il sottosegretario??...VISTO che alla seconda portineria
rispettavo l'ordine di servizio n. 175??)giungeva sul posto l'allora
direttore dottoressa VAZZANA, accompagnata dal comandante del reparto
(il Direttore era da sola) la quale provvedeva ad impartire verbalmente l'ordine al
Picone di fare entrare il geometra AUTORIZZANDO contestualmente
l'ingresso in reparto delle predette dotazioni strumentali. Nonostante
l'ordine verbale, il Picone reiterava il proprio comportamento ostativo,
richiamando NUOVAMENTE i contenuti dell'ordine di servizio n. 175 del
24 giugno 2000 che, A SUO DIRE NON AMMETTE ECCEZIONI.(Se mai a dire
dell'ordine di servizio n. 175, il sottosegretario"DIMENTICANDO"
TOTALMENTEquello che prima aveva letto sull'ordine di servizio 175, ASSOLUTO DIVIETO eccezione fatta
per i Magistrati).
Il Sottosegretario Manzione dice:La vicenda verificatasi a Trapani riguarda, infatti,
l'introduzione, peraltro legittimamente autorizzata, di un computer e di un telefono cellulare MOTIVI DI SERVIZIO. (ALLUCINANTE, io nel carcere di Trapani esercitavo il mio lavoro di poliziotto penitenziario per motivi di serviziocome ordine di servizio n. 175 del 24 giugno 2000, il geometra civile NON era un appartenente della polizia penitenziaria e anche
che lo fosse stato NON poteva entrare all'interno del carcere con il
telefonino come ordine di servizio).
2)Nella replica il Senatore Santangelo del M5S dice: " L'entrata dei
delefoni cellulari all'interno delle caserma agenti viene già regolato
dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria con una nota che ha
protocollo n. 091480/5.1. del 6 giugno 2000. Il carcere di trapani il 24
giugno 2000, la prego di seguirmi in questi brevi passaggi, con
l'ordine di servizio n. 175 DECRETA che soltanto ed ESCLUSIVAMENTE i
Magistrati possono fare ingresso all'interno della seconda porta del
carcere di Trapani. L' Agente Picone ha rispettato un ordine di servizio
PRECISO e null'altro ordine di servizio esisteva prima che si
presentasse il geometra presso il carcere di Trapani PRETENDENDO di
entrare con un telefono e un computer portatile. L'Agente Picone non ha
fatto altro che il proprio DOVERE ecc. ecc.". (In tutto ciò io aggiungo:
tutt'oggi 2019, nelle carceri il telefonini lo può entrare solo il
Magistrato per ragione del proprio Ufficio. Copia dell'ordine di
servizio n. 175 del 24 gennaio 2000).
3) il sottosegretario Manzione dice: Giova in proposito precisare che,
con riferimento alla vicenda trattata, non è stata rinvenuta agli atti
nessuna relazione di servizio a firma del Picone, né risulta che dai
descritti avvenimenti dell'11 giugno 2004 per il Picone siano scaturite
conseguenze disciplinari o giudiziarie, né tanto meno che, in
conseguenza degli accadimenti descritti, vi sia stato un invio del
medesimo alla commissione medica ospedaliera per l'accertamento delle
sue condizioni psichiche.(Al Manzione NON risulta la violazione dei
sani principi dell’articolo 21 della Costituzione da parte del mio ex
FunzionarioFRANCESCA VAZZANA per una riunione sindacale). Visita medica Prot. N° 11669.
4) Il Senatore Santangelo invece dice: Successivamente a una riunione
sindacale - ricordiamo che lo stesso Picone era rappresentante sindacale
- sono stati previsti dall'amministrazione dei test psicologici. Va
allora chiamato in causa l'articolo 21 della Costituzione, a proposito
della libertà di espressione e di parola. 5) Il sottosegretario Manzione dice: Risultano invece agli atti della
competente direzione diverse segnalazioni riguardanti il Picone,
indirizzate alla commissione medico-ospedaliera sia in epoca precedente
alla data dell'11 giugno 2004 che in epoca successiva. Dall'ultima di
tali segnalazioni è scaturito a carico del Picone il provvedimento di
dispensa dal servizio per infermità NON dipendente da causa di servizio,
disposto a decorrere dal 31 maggio 2006 su parere della commissione
medica ospedaliera di Palermo.
Come si evince da questo verbale datato 03/03/2005, risulta oltre la patologia psichiatrica che è SI per dipendenza per causa di servizio.
Come si evince da questo verbale datato 06/05/2005, risulta oltre la patologia psichiatrica che è SI per dipendenza per causa di servizio.
Come si evince da questo verbale datato 06/08/2005, risulta oltre la patologia psichiatrica che è SI per dipendenza per causa di servizio.
Come
si evinde da questo verbale DEFINITIVO dell'Ospedale Militare di Palermo SULLA MIA PERSONA, datato 31/05/2006, risulta al PUNT O3 la stessa patologia dei precedenti verbali. Inoltre, risulta nel secondo PUNTO 3 che già in data 02/11/2002, per patologia NOTE D'ANSIA mi era stata riconosciuta dall'Ospedale di Palermo la dipendenza SI per causa di
servizio.
(ALLUCINANE. Al sottosegretario Domenico Manzione risulta che sono stato
congedato dall’Ospedale Militare di Palermo,guarda caso,al sottosegretario Manzione
NON risulta che, l’Ospedale Militare di Palermo mi ha congedato SI per infermità DA CAUSA DI SERVIZIO.
6) Il sottosegretario Manzione dice: Rilevo peraltro che il Picone, nel
corso della propria carriera, è stato più volte destinatario di
segnalazioni causate dalle relazioni, spesso conflittuali e tese, con
gli altri operatori penitenziari. Tali segnalazioni non sono mai
sfociate nell'assunzione da parte dell'amministrazione di provvedimenti
disciplinari a suo carico.(Il sottosegretario Manzione MI DIFFAMA al Senato pur
leggendo che NON ho nessuna infrazione disciplinare in tutta la mia
carriera).AGGHIACCIANTE !!!
7) Il sottosegretario Manzione dice: Per completezza segnalo che avverso
i rapporti informativi degli anni 2004 e 2005 il Picone ha presentato
ricorso: il primo è stato respinto nel merito,
(Se la Commissione ex Articolo 50 faceva il proprio lavoro con onestà, sicuramente avrebbe visto che il Direttore Francesca
Vazzana aveva VIOLATO sulla mia persona il Decreto Legislativo 30
ottobre 1992, n.443. Ordinamento del personale del Corpo di polizia
penitenziaria, a norma dell'art. 14, comma 1 della Legge 15 dicembre1990
n. 395. Articolo 45 Giudizio complessivo e l'articolo 48 lettera b). il secondo è stato
respinto perché presentato fuori termine. 8) Il Senatore Santangelo invece dice: Signor Sottosegretario, per
entrare nel merito della lettura della risposta, il signor Picone il 30
giugno del 2004, solo qualche mese prima, ottiene una valutazione di
servizio che è 30, cioè il massimo. Meglio di come lui svolgeva il suo
lavoro non si poteva fare. Ci sono delle valutazioni precise. Il 17
marzo questa valutazione diventa 14. Tutto quello che lei ha detto, in
merito alle sue comunicazioni e ai test psicologici che sono stati
effettuati, non corrisponde agli atti in possesso del sottoscritto.
(PRATICAMENTE, il Direttore Francesca VAZZANA per DUE anni di seguito ha VIOLATOsulla
mia persona il Decreto Legislativo 30
ottobre 1992, n.443. Ordinamento del personale del Corpo di polizia
penitenziaria, a norma dell'art. 14, comma 1 della Legge 15 dicembre1990
n. 395. Articolo 45 Giudizio complessivo e l'artico 48 lettera
b.TOGLIENDOMI, il primo anno 4 PUNTI, il secondo anno 5 PUNTI senza
nessun diritto a farlo. Il PROVVEDITORATO DELLA SICILIA, IL DIPARTIMENTO DELLA POLIZIA
PENITENZIARIA E LA COMMISSIONE EX ARTICOLO 50 TUTTI HA CONOSCENZA DELLA GRAVITA',
NESSUNO DI LORO INTERVIENE. TANTO E' VERO CHE, il Direttore FRANCESCA VAZZANA già nascosta dai Vertici nel primo
giudizio anno, nel secondo giudizio annuo ADDIRITTURA scrive il FALSO sulla
mia persona, VISTO che con la stessa Francesca VAZZANA come atti della Procura di
TrapaniNON MI RISULTAVA NESSUN PROCEDIMENTO PENALE).
Come
si evince dalla relazione del Vicario Gianfranco DE GESU, oggi
Provveditore della Sicilia della Polizia Penitenziaria, lo stesso CONFERMA lo
stesso FALSO del Direttore Francesca VAZZANA sui i perocedimenti penali.Scrive: "e a denunce penali da parte di quest'ultimo".
(SICURAMENTE chi legge si sta chiedendo che anche il Comandante Giuseppe LA TORRE
nel giudizio annuo ha scritto che avevo procedimenti penali anche con
lui.E' vero, ma già il Giuseppe LA TORRE mi aveva condannato VIOLANDO i sani principi dell'articolo 27 della Costituzione, VISTO che dal Giudice sono stato ASSOLTO). SCONVOLGENTE !!!
Io penso che i delinquenti NON dovrebbero fare parte delle divise oneste dello Stato, TANTO E' VERO che, per le loro SCORRETTEZZE E FALSITA' scritte sulla mia persona,ho anche PERSO il grado di Vice Sovrintedente che mi ero meritato nei miei anni di servizio per anzianità.
9) Il Senatore Santangelo nella sua conclusione dice: Mi accingo a concludere, signor
Presidente, onorevoli cittadini e signor Sottosegretario, dicendo a
tutti che «Giuseppe Picone sono io! Sono un ex agente penitenziario,
prima medaglia di bronzo perché ho svolto e operato nel rispetto delle
norme vigenti per ben venti anni, poi sono anche una medaglia d'oro!».
Signori, stiamo parlando di una persona che è stata insignita della
medaglia d'oro e che da oltre dieci anni sta chiedendo a tutti risposte -
credetemi - e nessuno ha ritenuto di dargliene. L'unica questione
positiva, signor Sottosegretario, è quella di aver dato finalmente una
risposta, anche se a parer mio assolutamente NON accettabile nei
contenuti, a un cittadino italiano che sta portando avanti delle istanze
da oltre dieci anni. Nessuno deve rimanere indietro e allora, affinché
venga ristabilita la verità dei fatti, signor Sottosegretario,RIMANGO a
disposizione per poter fare finalmente chiarezza nei confronti di un
uomo, che - ripeto - è stato insignito della medaglia d'oro per il
proprio lavoro: si chiama Giuseppe Picone.
Cari lettori, avete capito CHI al Senato NON ha detto la verita'??....Tranquilli lo scrivo io, la verità al Senato NON la detta il sottosegretario DOMENICO MANZIONE.
Inoltre a tutto ciò, in merito alla mia vicenda ho una verità che nascondo da 14 anni della mia vita perchè non avevo trovato lo Stato. Per portare fuori anche questa verità, per me impotantissima, per conto del Signor Ministro Alfonso Bonafede ho bisogno dell'aiuto del Capo del Dipartimento della Polizia Penitenziaria il Dott. Francesco Basentini.
UN MIO PENSIEROper
la Direttrice Francesca VAZZANA e altri, lo so, le mie denunce contro
di Voi sono state archiviate oppure prescritte. Ma una cosa è certa, il
Decreto Legislativo sulle infrazioni disciplinari gravi commessi NON
hanno nessuna prescrizione.
D.Lss. 30-10-1992 n.44
Determinazione
delle sanzioni disciplinari per il personale del Corpo di polizia
penitenziaria e per la regolamentazione dei relativi procedimenti, a
norma dell'art. 21, comma 1, della legge 15 dicembre 1990, n. 395.
Pubblicato nella Gazz. Uff. 20 novembre 1992, n. 274, S.O. 6. La destituzione è disposta con decreto del Direttore Generale del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, previo giudizio del consilio centrale di disciplina.