sabato 2 febbraio 2019

FINALMENTE UN MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ITALIANO ALFONSO BONAFEDE.

In merito alla mia triste vicenda di poliziotto penitenziario, ci sono voluti 14 anni della mia vita prima che io finalmente trovassi un Ministro della Giustizia Italiano ALFONSO BONAFEDE. Evidentemente, i precedenti cinque Ministri della Giustizia NON si sentivano di rappresentare gli Italiani.

 
Giorno 01 febbraio 2019, tramite coversazione telefonica con la segreteria parcolare del Signor Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, mi è stato detto che il Dipartimento dell'Amministrazione della Polizia Penitenziaria è stato delegato dal sig. Ministro della Giustizia Alfonso bonafede sulla mia vicenda di poliziotto pentenziario.
La stessa segretria del Ministro, mi ha anche detto che il Dipartimento della Polizia Penitenziaria avrebbe risposto per iscritto alla mia persona nel più breve tempo possibile. 


 COSA AVEVO CHIESTO AL  SIGNOR MINISTRO BONAFEDE?


AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

Alfonso Bonafede

S E D E



Il sottoscritto Giuseppe Picone, nato a Nicosia il 18.08.1959, residente a Trapani, con la presente, fa riferimento alla raccomandata inviataLe in data 02.07.2018, dove rappresentava la sua triste storia, subita in veste di Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, in servizio presso la Casa Circondariale di Trapani, che aveva culmine al Senato della Repubblica in data 22.07.2014, dove il senatore Santangelo, unitamente ad altri 8 senatori del M5S, presentava un’interrogazione parlamentare che descriveva la mia vicenda professionale, in ordine al diniego di far accedere presso le carceri, di un telefono cellulare e un computer da parte di persona estranea, e delle conseguenze, negative, patite proprio a causa di quel diniego. Paradossalmente, mentre si scatenava una forma persecutoria nei miei confronti, solamente per aver fatto il mio dovere, in altri istituti penitenziari italiani, diversi miei colleghi venivano arrestati per averne favorito l’ingresso, notoriamente vietato per legge.

Il sottosegretario Manzione, in veste di rappresentante del governo, replicava e in alcuni passaggi, oltre a riferire inesattezze, si spingeva a diffamare il sottoscritto.

Le chiedo, per amore di giustizia, di cui Lei è il garante, di dare seguito a quella interrogazione, assolutamente evasiva, largamente offensiva nei miei riguardi, che non ha reso verità a questa dolorosa vicenda.

A corredo di quanto finora riferito, Le invio la documentazione ufficiale completa, anche per attestarne la veridicità.

Stanco e avvilito da questa assurda e dolorosa vicenda, che sembra non aver fine, con estremo rammarico, le consegno la medaglia d’oro e la relativa pergamena, ottenuta per merito di servizio in qualità di Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, unitamente ad un’altra pergamena, attestante il conferimento della croce di bronzo, ottenuta sempre per merito di servizio.

Approfitto per porgerLe deferenti saluti e si pone a Sua completa e totale disposizione per qualsiasi chiarimento in merito, disponibile a raggiungerLa a Roma.

Trapani 18 Ottobre 2018


Tutta la documentazione presentata al Ministero della Giustizia, riguarda quello che è successo in aula del Senato in data 19 febbraio 2015 sulla mia vicenda di poliziotto penitenziario 27 anni di servizio medaglia d'oro.




DUE testimonianze toltamente diverse tra l'ex sottosegretario Domenio Manzione per conto deli'ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando del PD e l'attuale Senatore Vincenzo Maurizio Santangelo del MoVimento Cinque Stelle.

Chi al Senato ha detto la verità tra l'ex sottosegretario Domenico Manzione e l'attuale Senatore Vincenzo Maurizio Santangelo del M5S??.

Questo ora sarà il compito del Dipartimento dell'Amministrazione della Polizia Penitenziaria delegato per competenza dal Signor Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Se il Dipartimento guarderà la documentazione che ho presentata al Ministero della Giustizia per il Signor Ministro Bonafede, allora uscirà fuori la verità reale, altrimenti,  significherebbe che il Dipartimento dell'Amministrazione della Polizia Penitenziaria continua a persistere nel sistema perverso già esistente sulla mia persona dal 2004 in poi.

Signor Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, La ringrazio per il Suo aiuto di Stato sulla mia persona, dal momento che sarò in possesso della risposta in merito dal Dipartimento della Polizia Penitenziaria, se evenualmente non corrisponde alla verità, Lei Ministro sarà  il primo a saperlo con documentazione in merito. 

Purtroppo, nel DAP senza nessuna VERGONA continuano a nascondere la verità, addirittura, si permetono inviare lettera ANONIMA visto che non contiene nome e cognome di chi la scritta, inoltre, il contenuto della lettera non corrisponde per quello che avevo chiesto al sig. Minstro Bonafede.

La lettera ANONIMA.
Per quanto riguarda quella lettera ANONIMA mi basta documentare questo prot.  011669 del 10 novembre 2004.
 



Il Direttore Francesca VAZZANA sulla mia persona di poliziotto penitenziario e di sindacalista locale della CGIL HA VIOLATO l'articolo 21 della Costituzione che recita: 
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione."  
 
E sia l'articolo 19 della Legge 395/90 che recita:

 
(NORME DI COMPORTAMENTO POLITICO, RAPPRESENTANZE E DIRITTI SINDACALI) 


1. Gli appartenenti al colpo di Polizia Penitenziaria hanno l'esercizio dei diritti politici. civili e sindacali. 
2. Nell'esercizio delle loro funzioni gli appartenenti al corpo di Polizia penitenziaria non possono assumere comportamenti che ne compromettono l'assoluta imparzialità".
 Con questa lettera dimostrano ancora una volta che hanno fatto diventare il DAP  un luogo perverso rappresentato da persone senza nessuna dignità e bugiarda.