venerdì 7 dicembre 2018

PER IL MIO AMICO JVAN BAIO E LA SUA SPLENDIDA FAMIGLIA.

In data 22 ottobe 2018, per caso, grazie alla sensibilità di un poliziotto che fa servizio in quella Pazza di Montecitorio, ho conosciuto Jvan Baio e la sua splendida famiglia. Da Siracusa Sicilia NON si trovavano lì come turisti, si tovavano in quella piazza di Montecitorio per manifestare tutta la loro VICENDA CRUDELE che stanno vivendo da oltre cinque anni.

Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: "Bisogna abbassare i toni...perché anche chi vuole aiutarti è in difficoltà?!?!Ma andatevene a fare in culo che ogni volta che faccio silenzio ci ignorate e distruggete sempre di più.... creando un precedente clamoroso.... VERgoGnA SIRACUSANA VERGOGNA ITALIANA...sparate con un carrarmato contro un moscerino.... VERgoGnA SIRACUSANA VERGOGNA ITALIANA".

Questo è Jvan Baio.
 

Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: "Oggi il silenzio è d'oro... domani chissà...ho fatto una promessa e la mantengo...ma il tempo scorre veloce e io VOGLIO VEDERE dove arriva lo SCEMPIO CHE FANNO ALLA MIA FAMIGLIA.... SIRACUSA POLITICA LOBBY MAFIA!!!IO NON VOGLIO ARRENDERMI!!!IO NON POSSO ARRENDERMI!!!!I COLPI BASSI NON MI FANNO CADERE MI FANNO INCAZZARE E MI DANNO 100000 ORE DI FORZA X COMBATTERE!!!"

Su facebook il 20 giugno 2007 Jvan Baglio scrive: L'unica cosa che non rifarei GIUGNO-LUGLIO 2017..ma l'esasperazione a cui mi avevano portato era gigante...non riesco neanche a rivedermi...PS il giorno dopo un articolo sulla Sicilia che alla fine recitava così...avv.massimo Milazzo ha manifestato dopo il gesto la disponibilità a incontrare l'avvocato di Jvan Baio (dopo 4 mesi di prese per il culo ottobre 2017 nuova protesta arresto fasullo e oggi dopo 9 mesi e i processi in corso nessuna notizia e nessuno che chieda niente a NESSUNO... prossimamente nova protesta perché non arriverò ad elemosinare il futuro dei miei figli e della mia famiglia).  La disperazione estrema di Jvan Baio si trova in questo video link: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10217570900133800&id=1516563571



Su Facebook Jvan Baio scrive:  POI CHIEDO IL DIRITTO DI PADRE UOMO E LAVORATORE (IN DIRETTA FACEBOOK CHIUSA E CANCELLATA COME SI VEDE NEL VIDEO)E SUCCEDE QUEST'ALTRO SCEMPIO...ARRESTATO PER "RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE" E VIOLENZA PRIVATA CON DICHIARAZIONI DI VIGILANTES E POLIZIOTTI FALSE E SMENTITE FORTUNATAMENTE DA QUESTO VIDEO GIRATO DA MIA MOGLIE.....SCALCIAVA SI BUTTAVA A TERRA E FACEVA RESISTENZA DOPO VARI TENTATIVI DI ALLONTANARLO,NONCHE' IMPEDIVO IL PASSAGGIO DI UNA GRANDE QUANTITA' DI AUTO MEZZI RENDENDO PERICOLOSA L'ATTIVITA LAVORATIVA....PS. DORMIVO CON MIA MADRE DA 8 GIORNI DAVANTI LA RAFFINERIA E AVEVO AVVERTITO CON MESSAGGI WHATSAPP CHE ALLEGO LA POLIZIA L'AZIENDA IL MIO AVVOCATO CHE ERA UNA PROTESTA PACIFICA CLICCATE SUL POST PER IL MESSAGGIO WHATSAPP AL DOTTOR ARTALE ISAB PRIMA DELLA PROTESTA PACIFICA CHE E' SFOCIATA IN UN ARRESTO E UN PROCESSO PER DIRETTISSIMA CHE NEANCHE I MAFIOSI CHE HO DENUNCIATO.
In questo link troverete TRE video registrati dalla moglie Valentina di Jvan Baio. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10217570967695489&id=1516563571


A questo punto, mi chiedo e vi chiedo, quali sono le loro colpe per stare seduti a piazza Montecitorio in un freddo gradino di marmo?????.


 Il Gionalista Fabio Frabetti di Cronaca Vera.


Siracusa.
Fin da quando era ragazzino, Jvan Baio ha sempre rifiutato il mondo della malavita e di quella criminalità che nasce sulla strada, soprattutto in quei quartieri popolari dai quali le istituzioni sembrano molto lontane e quello appare come l'unico sbocco possibile. Ai tempi del liceo convinse la madre a lasciare quel quartiere vicinissimo al Parco Robinson, teatro nel tempo anche di riunioni di clan mafiosi, per potersi costruire una vita serena e lontana dalle brutte compagnie. Purtroppo, il fratello sembrava invece affascinato da certi personaggi e, nell'agosto del 2013, iniziarono i primi seri problemi per cercare di salvarlo.
Buone intenzioni. 
«Insieme ad alcuni miei colleghi decisi di aprire un circolo ricreativo dove poter passare del tempo, in amicizia e in modo sano», racconta Baio. «Avrei voluto farlo gestire a mio fratello, in modo da toglierlo dalla strada, ma un mio sorcio, imputato per mafia, riuscì invece a trasfonare quel luogo in un centro di scommesse canestini, una sorta di copertura anche per altri traffici illeciti. Noti personaggi della malavita  di Siracusa  comiciarono a frequentarlo e dentro il locale enrava anche mota droga. Ovviamente, mi ribellai a questa situazione e iniziarono pesanti inacce e intimidazioni.. dopo aver intimato il pagamnto dl pizzo a un altro mio fratelo, di professione parrucchiere, gli venne incendiato il negozio perchè non aveva versato una somma variabile tra gli 8 e i 60 mila euro. Io stesso sono stato prelevato e addirittura sono arrivati a minacciarmi con le pistole davanti ai miei figli. Spesso, per paura che accadesse qualcosa di brutto, sono anche scappato da Siracusa». Se Jvan o chi per lui avesse ceduto al ricatto tutto si sarebbe risolto. Questo il messaggio mafioso più volte indirizzato alla sua famiglia. La somma sarebbe servita anche per pagare le spese di detenzione a uno dei reggenti del clan Bottaro-Attanasio e cugino del socio del circolo ricreativo, condannato nel 2016 in primo grado all'ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere. La denuncia di Jvan nei suoi confronti, due anni e mezza dopo, porterà anche al suo rinvio a giudizio per estorsione e minacce con il metodo mafioso. Al coraggio di essersi ribellato non segue però quella solidarietà e protezione che un cittadino si aspetterebbe in simili circostanze. Anzi, la situazione peggiora quando Jvan, operaio di una raffineria, sembra imbattersi in un'altra dura realtà.


Beffato dal Tribunale
«Avevo scoperto che un mio collega consumava e spacciava droga all'interno dello stabilimento. Inoltre, lavorando ai pontili, avevo visto tonnellate di sigarette che entravano e uscivano. La mia onestà mi impediva di tacere e così andai a riferire quello che sapevo ai miei superiori, convinto che prendessero provvedimenti. E, infatti, arrivarono: ma nei miei confronti. Venni infatti spostato in un'altra stanza  come se questo potesse indurmi al silenzio. Considerata la situazione mi lasciai andare a forme di protesta anche estreme: salii sulle torrette e mi incatenai davanti alla raffineria. Presentai anche una denuncia sulle cose che avevo visto. A quel punto scattò il licenziamento per giusta causa, almeno secondo l'azienda, per la mia presunta inidoneità lavorativa. Ho impugnato il licenziamento, ma  il primo verdetto è stato purtroppo negativo. Il colmo è stato che l'azienda ha inserito come testimone il mio ex collega aguzzino, rinviato a giudizio per tentata estorsione con aggravante del metodo mafioso. Un comportamento che ha fatto scemare in me ogni fiducia nei confronti dei miei superiori. Ora attendo l'esito del ricorso». Probabilmente non riuscirà ad avere il reintegro, ma continua a chiedere giustizia, senza lavoro e con il rischio di possibili vendette. Per questo, la scorsa estate, si è accampato sotto Montecitorio insieme con la moglie, la mamma Giuseppina e i suoi bambini, fermamente intenzionato a lanciare forte il grido di un cittadino che ha avuto il coraggio di denunciare la mafia senza ottenere in cambio neanche un minimo di protezione. «Hanno toccato le due cose principali della vita di una persona: il lavoro e il futuro dei miei figli e della mia famiglia», conclude Jvan. «Gli ammortizzatori sociali sono finiti da tempo, non abbiamo neanche più una casa, ormai. Se le cose non cambieranno, a breve manderemo i tre bambini a vivere con la nonna materna ed io, mia moglie e mia mamma saremo costretti, nostro malgrado, a dormire in auto. Non riusciamo più a vivere in maniera dignitosa, non so ancora quanto riusciremo a resistere».
Fabio Frabetti



Il Giornalista per caso Angelo Cristofanelli di Roma. (video)
https://www.facebook.com/592015390956949/videos/279171366072530/

Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: Ore 11 arriva il giorno della nostra deposizione come parte offesa nel processo contro Vella Luca Cassia Concetto e Riani Massimiliano....aspettiamo da 5 anni questo momento, c'è un misto di ansia attesa voglia di fare un passo avanti affinché la verità venga fuori e la nostra famiglia abbia finalmente giustizia!!!!Troppo male ci hanno fatto troppo Fango abbiamo dovuto spalare troppi pianti troppe notti insonni troppe ingiustizie!!!oggi inizia la discesa dopo un immensa salita....ho baciato i miei piccoli come ogni mattina,con le lacrime agli occhi perché so quanto è importante dare sempre serenità e sicurezza a loro,ma con il cuore gonfio di mille sensazioni che non riuscirei neanche a descrivere....oggi inizia la discesa che sia rapida ma sicura e che porti il futuro che hanno cercato di strapparci trovando un muro invalicabile che è l'amore che c'è dentro la mia famiglia!!!!


Dopo l'udienza Jvan su facebook scrive: Usciti sereni e fiduciosi dopo la mitraglia di "domande" da parte dell'avvocato Saraceno, confidiamo di avere reso chiaro al giudice ciò che è realmente accaduto....senza se e senza ma con onestà e verità assoluta....PS. In un passaggio mi si chiede se ero a conoscenza dell'interdittiva che il Vella Luca aveva nel frequentare pregiudicati e che era stato irreprensibile in questi anni "LA MIA RISPOSTA È STATA NON LO SAPEVO ED È TANTO IRREPRENSIBILE DA ENTRARE CON TANTO DI EVIDENZA COME SOCIO DI UN PLURIPREGIUDICATO COME CASSIA CONCETTO GIÀ CONDANNATO INSIEME ALLO STESSO VELLA LUCA" questo per precisare la pochezza difensiva che ribatteva cose trite e ritrite con risposte ferme e decise....PS a detta dell'avvocato Saraceno le querele per diffamazione fatte dal Vella Luca sono state archiviate 2 volte (sarà perché ho detto la verità?)buona giornata a tutti e nessun rancore anche se mi osservi tutto il giorno!!!!

Il Giornalista per caso Angelo Cristofanelli da Roma in data 09 dicembre 2018 intervista in diretta streaming Jvan Baglio.
Video. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1144270235731459&id=592015390956949

Il Giornalista per caso Angelo Cristofanelli di Roma, ieri 11 dicembre 2018 su facebook ha scritto: "Di storie su quella Piazza ne ho viste e conosciute tante. Chi ha perduto il posto di lavoro per crisi aziendale o per delocalizzazione della produzione. Malati senza la dovuta assistenza; truffati da qualche costruttore che ha venduto la casa sulla carta ed è fallito a metà dell' opera. Truffati dalle banche e gente sotto sfratto o senza casa. Poi ho conosciuto Giuseppe Picone una guardia carceraria che ha perduto il posto per compiere il suo dovere. Ma la storia di Jvan Baio è pari a quella delle Sorelle Napoli sulle quali Massimo Giletti è già intervenuto più volte su Non è l'Arena : L' OMERTA' DELLA GENTE e l'ABBANDONO delle ISTITUZIONI dinanzi alla MAFIA.
O forse Jvan Baio è un cantastorie : ma allora qualcuno vada a verificare !

PRIMA GLI ITALIANI, NESSUNO RIMANGA INDIETRO ...... UNNE CAZZO STATE ? ( Quanno ce vò .... ce vò ! )"

Io Giuseppe Picone ho commentato così "Caro Angelo Cristofanelli, è vero, Tu in quella piazza di Montecitorio, hai conosciuto tanissime storie compreso quella mia. Per la Tua sensibilità, hai cercato con la Tua telecamera personale di dare voce a tutti tramite il web, cosa che invece NON hanno fatto i Giornalisti che sapevono e ci ignoravano in quella piazza. Personalmente Ti ringrazio sempre.
Angelo, io la penso esattamente come Te, se una persona è vera e lo può documentare, deve essere aiutato dallo Stato, invece, se una persona racconta falsità allo Stato va perseguità per Legge, NON ci sono altre strade. Il silenzio in tutto ciò, ha solo una parola OMERTÀ e non dovrebbe far parte dello Stato. 

Infine, io credo che con questo Governo M5S LEGA e con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, tantissime cose possono finalmente in questo Paese cambiare in meglio. Personalmente a me, il Ministro Bonafede ha dimostrato che a Lui NON piace l'omertà di Stato, ma in questo, il Ministo va aiutato dagli Uffici che per dovere e per onestà Lo rappresentano, altrimente, tutta la buona volontà del Ministro NON servirà a nulla. Un abbraccio."

Jvan Baglio ha commentato così: "Condivido il pensiero di entrambi...ma quello che non capirò mai è l'indifferenza nell'approfondire da parte di giornalisti politici e opinione pubblica....fanno leggi x indurre giustamente a denunciare il marcio nel pubblico e nel privato e poi ti abbandonano al tuo destino....quando va bene trovano persone con spiccato senso della giustizia come Giuseppe Picone e Jvan Baio che lottano ad oltranza avendo la fortuna di avere una famiglia che li sostiene e ama sempre e cmq QUANDO va male nella maggior parte dei casi si legge in un trafiletto insignificante sucida imprenditore o lavoratore che non riesce a sopportare il peso di aver fatto la cosa giusta e aver perso tutto famiglia inclusa oppure ancora peggio omicidio suicidio di un padre o madre che non volevano perdere la casa e i figli per essere stati licenziati e crollano psicologicamente per l'isolamento e l'emarginazione che le istituzioni i giornalisti e il popolo dovrebbero evitare,ma chi fa ciò che ha fatto Giuseppe o io o tanti altri è contro un SISTEMA che sia esso mafioso politico o sindacale non importa non è ben visto è supportato perché si dovrebbe ribaltare l'Italia se 10 100 1000 persone che lottano per avere giustizia fossero tutelate e tenute in considerazione e come esempio....esempio eclatante sono i testimoni di giustizia o cmq quelli sotto protezione Ignazio Cutrò Benedetto Zoccola Luca Arena Luigi Leonardi Vincenzo De Marco Daniele Ventura o giornalisti sulla graticola come Paolo Borrometi che hanno meno tutela che i collaboratori di giustizia CHE RESTANO MAFIOSI ANCHE DOPO LA FINE DELLA LORO CARRIERA E HANNO UNA SECONDA POSSIBILITÀ DI RICOMINCIARE."

Su facebook in questa foto Jvan Baio scrive: Finquando il loro sorriso c'è non posso chiedere nient'altro....vi amiamo e lotteremo contro tutto e tutti coloro che vorranno scalfirlo... mamma papà e nonna Pina.




Jvan Baio, auguro a Te, a Tua moglie Valentina, alle Vostre splendide TRE figli e a Tua mamma Pina un sereno Buon Natale e felice Anno 2019.
Giuseppe Picone. 


2 commenti:

  1. Grazie mille Giuseppe
    Ma come ben sai combattere nel silenzio è allucinante e grazie a tutti voi stiamo cercando di fare conoscere la verità cercando di dare nuovamente il futuro roseo che avevamo fino al giorno in cui facendo il mio dovere ho denunciato un estorsione da parte di un collega di lavoro e di altri appartenenti al clan locale della mia città...e solo per aver fatto il mio dovere l'azienda per la quale lavoravo invece di tutelare chi denuncia attendendo la fine delle indagini,mi chiude in una stanza 3x3 mi isola mi demansiona mi toglie dai turni e cerca di soffocare le mie rimostranze non capendo lo stato di ansia stress per le minacce subite per l'incendio del negozio di mio fratello dopo la denuncia lasciandomi solo contro tutto e tutti infine licenziandomi per v
    Giusta causa e mettendo il mio aguzzino(a processo per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in associazione al clan bottaro attanasio)come testimone nella stessa come ultimo sfregio....ps 2 anni dopo la mia denuncia dopo perquisizione domiciliare lo troveranno in casa con hashish come da me già dichiarato precedentemente in denuncia che usava e smerciava hashish all'esterno e all'interno del posto di lavoro....OVVIAMENTE nessun provvedimento disciplinare contro è stato preso...

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    1. So benissimo cosa significa combattere nel silenzio e ho sembre detto e scritto: "Se non lo vivi non si può capire", per questo NON lo auguro a nessuno, ma mi sono sempre aspettato un minimo di sensibilità da parte di chi legge queste crudele vicende. A volte anche un mi piace nel web da forza nel continuare a lottare per una causa giusta. Dimenticavo: Non mi devi ringraziare. Un abbraccio Jvan Baio.

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